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Associazione di Volontariato |
Scuola finita e poi vacanze. Ora tocca a noi.
di Marisa Melis
Quotidiano Sardegna del 3 giugno 2013
Le scuole stanno per terminare, manca ancora una settimana.
Per tanti genitori di ragazzi con disabilità che lavorano, i problemi aumentano.
Dove mandare i ragazzi a divertirsi mentre i “grandi” lavorano?
Ci sono innumerevoli centri ricreativi, dove si pratica nuoto e altri sport, ma i ragazzi sono seguiti in gruppo e non individualmente. Non ci sono strutture che possano accoglierli a prezzi ragionevoli, lasciando comunque i genitori nella tranquillità e consapevolezza che per loro ci vogliono attenzioni particolari.
Questi genitori individuano allora delle persone che li portino in giro, magari al mare.
Negli anni passati, il periodo estivo era per noi un problema ricorrente, sempre alla ricerca di nuovi stimoli che aiutassero la bimba.
Servono strutture ricreative per questi ragazzi, servizi forniti dagli Enti Locali che diano divertimento ma allo stesso tempo li arricchisca mentalmente e culturalmente.
Gli Enti Locali hanno sempre meno risorse che arrivano dal Governo centrale, perciò si taglia sul sociale, si impoveriscono le iniziative.
La solita storia: chi ha soldi trova ciò che può portare benefici, gli altri si devono solo arrangiare alla meno peggio.
Almeno nella nostra Regione abbiamo la legge 162 che dà una mano e con i contributi che vengono stanziati tante famiglie possono dire d’avere una boccata d’ossigeno e un aiuto reale per chi in casa ha ragazzi in stato di gravità. Ci sono poi quei ragazzi che non hanno uno stato di gravità ma comunque hanno una disabilità che però non consente d’usufruire di nessun aiuto. Sono dei ragazzi con ritardo cognitivo lieve, non hanno diritto a niente ma, obiettivamente non possono essere lasciati soli.
Più diventano grandi e più vengono allontanati dagli altri “normo”. Come crescono, gli altri seguono gli amori e i ragazzi con problemi diventano nei gruppi dei pesi.
Noi genitori osserviamo queste situazioni e per quanto possiamo cerchiamo di tamponare, diventando noi dei compagni di gioco.
Anche quest’estate dovrò cimentarmi con i racchettoni vicino alla riva?
Comunque sia, non mi dispiace…ma gli anni passano anche per me.
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